Il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina: La pace nasce dalla riconciliazione dell’uomo con Dio
«Oggi, nella festa dell’Annunciazione, in questo momento così difficile per la storia dell’Ucraina, esorto tutto il nostro popolo a una piena riconciliazione nazionale con Dio […] Durante la Quaresima, la Chiesa invita ognuno al Sacramento della Confessione». Lo ha sottolineato il Padre e Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina durante l’omelia in occasione della festa dell’Annunciazione

Il 23 marzo, giorno dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, Sua Beatitudine Sviatoslav ha presieduto la Divina Liturgia nella chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Varsavia
«Per me oggi è un privilegio speciale essere qui da Kyiv, affinché possiate sentire che la vostra Chiesa-madre, seppur ferita, non è sconfitta, si prende cura di voi, vi abbraccia», — con queste parole, il Primate si è rivolto ai fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina a Varsavia. Egli ha sottolineato che l’Ucraina, benché stia vivendo un periodo difficile, «lotta, è viva, resiste».
La festa dell’Annunciazione, secondo il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, segna l’inizio della salvezza dell’umanità nonché un momento importante nel calendario cristiano: «È la festa della lieta novella, che segna l’inizio della nostra salvezza», — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav, ricordando l’episodio in cui l’Arcangelo Gabriele annunciò alla Vergine Maria che sarebbe diventata la Madre del Figlio di Dio.
Il Patriarca ha evidenziato che quel che è accaduto a Nazaret è un mistero di umiltà di Dio.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha dedicato particolare attenzione alle parole di Maria: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Ha spiegato che queste parole sono importanti per ogni cristiano, dato che contengono la chiave per comprendere come l’uomo debba relazionarsi con Dio — con umiltà e prontezza a compiere la Sua volontà.
Il Primate, inoltre, ha sottolineato che è proprio attraverso questi due atti di umiltà, quello di Dio e quello dell’uomo, che si apre la porta alla riconciliazione. Secondo le sue parole, attraverso l’umiltà di Dio, quando si fa uomo, l’umanità ottiene la possibilità di riconciliarsi con Dio.
«Ecco perché oggi celebriamo. In questo periodo della Quaresima, austero ed esigente, oggi ci viene dato un raggio di luce e gioia celesti, — ha dichiarato Sua Beatitudine Sviatoslav, — Questa è la festa, in cui risiede il principio della nostra salvezza».
Successivamente, il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ha raccontato quanto, nel contesto della guerra, sia particolarmente importante per gli ucraini la riconciliazione con Dio. «La pace nasce dalla riconciliazione dell’uomo con Dio», — ha sottolineato.
«Affinché possiamo sperimentare la discesa dello Spirito Santo su di noi, per intercessione della Beata Vergine Maria, e sentirci avvolti dalla forza dell’Altissimo, dobbiamo riconciliarci con Dio nel Santo Sacramento della Confessione, — ha sottolineato il Primate. — Perché quando l’uomo dice a Dio: ”Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola!”, allora la forza divina si manifesta e diventa realtà».
«Non si può trovare la formula per la pace senza guardare negli occhi la verità e la giustizia. L’uomo non può attingere la pace se non è riconciliato con Dio», — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)