Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nel Venerdì Santo: «Gesù, che hai vinto la morte, vinci la guerra in Ucraina»

19 aprile 2025, 00:58 4

Kyiv, 18 aprile 2025 — nel Venerdì Santo, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, ha presieduto la celebrazione dei Vespri con l’esposizione della Sindone nella Cattedrale Patriarcale della Resurrezione di Cristo

 Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nel Venerdì Santo: «Gesù, che hai vinto la morte, vinci la guerra in Ucraina»

Nell’omelia pronunciata al termine della preghiera, Sua Beatitudine Sviatoslav ha affermato: «in questo Venerdì Santo della Passione, risuona in tutto il mondo una notizia straordinaria e commovente — Dio è morto per l’uomo. Quel Dio, che ha tanto amato l’uomo da voler diventare come lui, il Figlio di Dio, ha volontariamente assunto la natura umana, ha volontariamente voluto soffrire, come uno dei mortali, si è volontariamente consegnato nelle mani dei criminali, ha volontariamente accettato la terribile morte sulla croce e oggi, volontariamente, nel corpo umano, depone se stesso nel sepolcro».

Il Primate inoltre ha aggiunto che «Cristo è morto al posto mio e al posto di ognuno di voi… Il Signore ha posto su di Lui tutti i crimini, i peccati, tutto il male che ogni uomo ha commesso in questo mondo. Egli è morto per noi». Il Patriarca ha osservato che questo gesto lo comprendono pienamente i soldati ucraini, quando il loro commilitone, per salvare la vita del suo amico, accetta la morte al suo posto.

«Per noi il Salvatore crocifisso è quello specchio che dice: Uomo, guarda cosa ti sei fatto, cosa fanno a te il tuo male, il tuo odio, il tuo peccato, cosa ti fa il tuo stesso crimine. È terribile cadere nelle mani dell’uomo-criminale», ha aggiunto il predicatore.

Secondo le sue parole, di questo ne sono ben consapevoli i nostri fratelli e sorelle che sono stati sottoposti alle torture russe, nelle mani di quel carnefice che crede di detenere ora tutto il potere sugli altri. «È terribile per un uomo trovarsi nelle mani di un altro uomo che non si fermerà davanti a niente: né davanti alla verità, né davanti alla giustizia, per riversare, sfogare sull’altro uomo tutto il proprio odio e la propria malvagità. Proprio questo vediamo oggi nel nostro Salvatore torturato, disprezzato, crocifisso», ha osservato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.

«Ma Egli non è morto semplicemente al posto nostro, Egli è morto per noi», — ha sottolineato il Primate e, citando Sant’Agostino, ha aggiunto che «nel momento della morte di Cristo avvenne uno scambio tra l’uomo e Dio, nel momento della morte di Cristo la nostra morte divenne la Sua morte, e la Sua vita divenne la nostra vita».

«Cristo muore per noi sulla croce per darci la vita eterna. Nel momento della Sua morte, Egli ci toglie i nostri crimini per renderci partecipi della beatitudine divina. Egli ci toglie la nostra tristezza per darci la speranza della gioia. Possiamo persino dire oggi che, morendo sulla croce, Egli toglie all’uomo la guerra (perché l’uomo sa iniziare le guerre, ma non sa come porvi fine). Nel momento della morte di Cristo Egli diventa la nostra pace, che al posto del demone della guerra, ci restituisce la pace che è pienezza della vita. Pertanto oggi, in questo momento di passione, celebrando la morte di Cristo, troviamo in essa la speranza della vita e della risurrezione», ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav.

Allo stesso tempo, ha ricordato che nella Domenica delle Palme, a Sumy, una bambina, che non portava gioielli, aveva chiesto alla madre di metterle una collana con la croce al collo e la madre aveva percepito questa richiesta «come un segno, un simbolo di speranza che si sarebbero salvate e che la morte le avrebbe evitate».

«Straordinaria quella vivificante Croce del Signore, che nel momento della morte di Cristo si trasforma da strumento di tormento e di morte in un albero paradisiaco di vita. E questo Corpo di Cristo, che oggi deponiamo dalla croce, è frutto per la vita eterna per chiunque lo riceva», ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.

«Oggi nella preghiera invochiamo: Gesù, Tu che sei morto per noi, nel momento del grande dolore del nostro popolo, della nostra Patria, sii la nostra vita. Tu che hai vinto la morte, vinci la guerra in Ucraina. Tu che sei deposto nel sepolcro per non conoscere la corruzione, liberaci da quella schiavitù in cui oggi ancora una volta il nuovo faraone russo vuole condurci», ha concluso Sua Beatitudine Sviatoslav nella sua preghiera.

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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