«Salpate verso la profondità del dolore del nostro popolo» — Sua Beatitudine Sviatoslav agli studenti del Pontificio Collegio Ucraino a Roma

13 ottobre 2025, 15:39 5

Domenica 12 ottobre, Sua Beatitudine Sviatoslav, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha presieduto la Divina Liturgia presso il Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat a Roma, in occasione dell’inizio del nuovo anno accademico.

«Salpate verso la profondità del dolore del nostro popolo» — Sua Beatitudine Sviatoslav agli studenti del Pontificio Collegio Ucraino a Roma

«Oggi, con questa Liturgia, inauguriamo ufficialmente un nuovo anno di studi qui, nel nostro Collegio nella Città Eterna, a Roma. Oggi, Cristo dice a voi, a me e alla Sua Chiesa: prendete il largo e gettate le vostre reti», ha affermato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha spiegato che la profondità alla quale oggi ci invita il Salvatore possiede una dimensione particolare: «Questa profondità è quella del dolore, della tragedia, delle lacrime e del sangue, in mezzo ai quali siamo chiamati dal nostro Salvatore ad annunciare la Parola di Dio al nostro popolo che sta vivendo questa terribile guerra».

Secondo le sue parole, oggi il popolo ucraino rivolge a Dio numerose domande: «Dove sei quando ci uccidono?», «Perché non poni fine a questa orribile guerra?».

Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato che il caos e la follia della guerra non possono essere compresi con la sola ragione, ed è proprio in tali circostanze che Dio manifesta la Sua opera: «Oggi l’Unico Santo rivela la Sua santità e la Sua opera là dove più grande è la debolezza umana, là dove tutti alzano le mani e non sanno cosa fare».

«Forse, impegnandoci per compiere il nostro dovere, possiamo oggi dire a Cristo: ”Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. La guerra continua. Ma sulla Tua parola getteremo ancora le reti. Sappiamo che pescheremo, che daremo speranza al nostro popolo non con le nostre parole, ma con la rete, con la forza della Parola di Dio», ha aggiunto Sua Beatitudine Sviatoslav.

Il Capo della Chiesa ha spiegato che «pescare gli uomini» significa «annunciare la Parola di Dio». «Pescare gli uomini — ha proseguito — significa trarli fuori dal mare della morte e radunarli, donando loro la speranza della risurrezione e della vita eterna».

Il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha messo in guardia i futuri sacerdoti dal rischio di essere distaccati dalla realtà della vita del popolo ucraino: «Guai a noi, fratelli, se tornando a casa dopo gli studi, avrete risposte non alle domande che il popolo realmente pone. Questo oggi è una grande disgrazia e fonte di incomprensioni. Talvolta i fedeli ascoltano le omelie dei sacerdoti: tutto suona bene, ma le domande del dolore poste sono ben altre».

«Ascoltate profondamente il battito del cuore del vostro popolo e della vostra Chiesa. E qui, a Roma, dove nelle università pontificie è raccolto il mondo intellettuale della Chiesa Cattolica, ponete loro domande in nome del vostro popolo. Portate a casa quelle reti con le quali potrete ”catturare una grande quantità di pesci”», ha esortato Sua Beatitudine Sviatoslav gli studenti del Collegio.

«Siate certi che con Cristo la vostra pesca sarà sempre fruttuosa… L’Ucraina vi attende con le verità della Parola di Dio. A ciascuno di voi Cristo dice personalmente: Non temere! D’ora in poi sarai pescatore di uomini», ha concluso il Patriarca nella sua omelia.

Al termine della Liturgia, Sua Beatitudine Sviatoslav ha rivolto parole di saluto al nuovo Rettore, Rev. P. Bernard Pidhirnyy, O. S. B. M., e al nuovo Rettorato del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat, assicurando loro la sua preghiera e il suo sostegno in questa nuova missione.

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)
Foto: Pavlo Hedzyk / Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat

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