Sua Beatitudine Sviatoslav a Natale: «La pace sulla terra è possibile solo quando c’è spazio per la vita umana»

26 dicembre 2025, 13:46 10

Giovedì 25 dicembre, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, ha presieduto la Divina Liturgia di Natal presso la Cattedrale Patriarcale della Risurrezione di Cristo. Nella sua omelia ha sottolineato che la vera pace è possibile solamente là dove si rispetta la vita umana, soprattutto quella dei più vulnerabili.

Sua Beatitudine Sviatoslav a Natale: «La pace sulla terra è possibile solo quando c’è spazio per la vita umana»

«Cristo è nato! — ha affermato il Primate. — Questa novella oggi risuona per tutti i popoli del mondo. Il cielo e la terra si prostrano davanti al Creatore che viene incontro all’uomo come un bambino indifeso».

Insieme al Capo della Chiesa hanno concelebrato: Nunzio Apostolico in Ucraina, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, il vescovo ausiliare dell’arcieparchia di Kyiv, S. E. Yosyf Milyan, e il Capo del Dipartimento Pastorale e della Migrazione della Chiesa greco-cattolica ucraina, S. E. Stepan Sus.

Nell’omelia, Sua Beatitudine Sviatoslav ha richiamato l’attenzione sull’evento evangelico del Natale, ricordando che la nascita di Gesù avvenne in un contesto di indifferenza e di crudeli decisioni imperiali. Il censimento della popolazione indetto dall’imperatore romano Augusto costrinse Maria e Giuseppe a mettersi in cammino, nonostante la gravidanza di lei.

«Nei piani dell’impero non c’era posto per la persona concreta, — ha sottolineato. — Non vi era spazio per una donna incinta, per il suo bambino. Ed è proprio in quelle circostanze che il Signore entra nella storia».

Secondo le parole del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Betlemme a quel tempo era colma di gente, eppure non si trovò una casa che fosse disposta ad aprire le porte alla Sacra Famiglia. Questa immagine, ha rimarcato, resta incredibilmente attuale anche oggi.

«La pace sulla terra è possibile solamente quando ci sarà spazio per la vita umana, — ha affermato il Patriarca. — Per la madre, per il bambino, per il debole. Solo quando la giustizia si fa custode della fragilità, il mondo potrà diventare veramente pacifico».


Un posto particolare nell’omelia di Sua Beatitudine Sviatoslav ha avuto il tema della guerra in Ucraina. Il Capo della Chiesa ha osservato che oggi, quando «il mondo intero cerca di trovare per noi un piano di pace», la parola «pace» risuona con una nuova forza nei cuori, nelle preghiere e nei pensieri degli ucraini.

«Se nei grandi piani politici o economici globali non è previsto che l’Ucraina diventi uno spazio di vita — dove i bambini possano crescere senza paura — tali piani non possono essere chiamati ”pace” — ha precisato. — Noi non siamo un territorio. Noi siamo persone viventi».

Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha osservato che Cristo viene oggi, — nel dolore, freddo e buio della guerra — per portare speranza e ridare dignità all’uomo.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha rivolto parole particolari di sostegno ai militari ucraini, definendoli «veri creatori di pace» che, con il dono della propria vita, difendono il diritto del nostro popolo a esistere. Ha ricordato inoltre gli ucraini che vivono nei territori occupati e nella diaspora, sottolineando l’unità di tutta la comunità cristiana ucraina nel mondo.


A termine della Liturgia, il Nunzio Apostolico in Ucraina, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, ha rivolto il suo saluto ai fedeli, ricordando che il Natale non è soltanto un evento del passato, ma una realtà viva, a cui ciascuno può partecipare.

Concludendo la celebrazione, Sua Beatitudine Sviatoslav ha invitato tutti a unirsi nel canto della kolyada (canto natalizio): «Cantiamo insieme la kolyada, così forte da scuotere i troni dei tiranni, così forte che in ogni angolo dell’Ucraina e del mondo si possa udire che a Kyiv, in Ucraina, nonostante tutto, il popolo ucraino celebra il Natale di Cristo!».

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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