Sua Beatitudine Sviatoslav insieme ai rappresentanti delle Chiese Cattoliche Orientali in preghiera in Vaticano per il suffragio di Papa Francesco

2 maggio 2025, 21:48 40

Venerdì 2 maggio 2025, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, è stata celebrata la settima Messa dei Novendiali in suffragio di Papa Francesco. In questa celebrazione eucaristica, hanno preso parte i rappresentanti delle Chiese Cattoliche Orientali, tra cui Sua Beatitudine Sviatoslav, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina

Sua Beatitudine Sviatoslav insieme ai rappresentanti delle Chiese Cattoliche Orientali in preghiera in Vaticano per il suffragio di Papa Francesco

La Santa Messa è stata presieduta da S. Em. il Cardinale Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, con la partecipazione di cardinali, patriarchi, metropoliti, vescovi e numerosi membri del clero della Chiesa Cattolica.

Tra i membri nella delegazione ucraina erano presenti anche S. Em. il Cardinale Mykola Bychok, vescovo in Australia, S. E. Hryhoriy Komar, amministratore apostolico dell’Esarcato Apostolico in Italia, insieme ai sacerdoti monaci e seminaristi della Chiesa greco-cattolica ucraina.

La celebrazione eucaristica è stata accompagnata dal canto di diverse tradizioni orientali. Una parte della Messa è stata accompagnata anche in lingua ucraina — con i canti eseguiti dagli studenti del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat.

Nella sua omelia, il Cardinale Gugerotti ha posto particolare enfasi sul significato della presenza delle Chiese Cattoliche Orientali in questa celebrazione. Ha ringraziato i rappresentanti di tali Chiese per la loro fedeltà alla comunione con il Successore di San Pietro e per «aver arricchito la cattolicità della Chiesa con la varietà della loro esperienza, delle loro culture, e soprattutto con la ricchezza della loro vita spirituale».

Ha inoltre rimarcato l’importanza della testimonianza di fede portata avanti nei secoli dalle Chiese Cattoliche Orientali. Le ha ringraziate per il fatto che, nonostante le persecuzioni e le molteplici prove, spesso a costo del proprio sangue, esse rimangono fedeli alla comunione con il Successore di San Pietro: «Ora, in parte diminuite nel numero e nella forza, ma non nella fede, a causa di persecuzioni e intolleranza, questi nostri fratelli e sorelle restano saldamente ancorate al senso della cattolicità, che non esclude, ma anzi presuppone il riconoscimento della loro specificità», ha affermato il predicatore.

Il Cardinale ha ricordato come Papa Francesco fosse profondamente attento alla varietà delle espressioni di fede nella Chiesa Cattolica e che oggi, secondo le Sue parole, «si rallegra nel vederci riuniti insieme in preghiera per lui, e nella preghiera per la sua intercessione».

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)
Foto: Pavlo Hedzyk, Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat

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