Videomessaggio del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nella 176 ª settimana di guerra su vasta scala, 29 giugno 2025

1 luglio 2025, 10:25 2

Sia lodato Gesù Cristo!

Cari fratelli e sorelle in Cristo!

Sta passando la 176-esima settimana dall’invasione su vasta scala della Russia sulla nostra terra ucraina, anche se sappiamo che la guerra è iniziata nel 2014. Ricordiamo nella preghiera tutti i nostri eroi dall’inizio della guerra fino ad oggi. Oggi, vogliamo nuovamente ringraziare Signore Dio e le Forze Armate dell’Ucraina di essere vivi. Siamo grati a tutti i nostri ragazzi che, a partire dai combattimenti in prossimità di Ilovaisk, hanno fermato il nemico. Ricordiamo tutti i nostri eroi che oggi sacrificano la propria vita per la Patria.

Questa settimana è stata segnata di nuovo da intense ostilità. Di giorno e di notte, le nostre città e i nostri villaggi sono in fiamme. Stando a diversi rapporti analitici, il nemico ha adoperato la tattica del «bombardamento a tappeto». Sembra che la città più pericolosa in Ucraina sia la capitale — la città di Kyiv. Il nemico intende deliberatamente esasperare le nostre forze, terrorizzare il popolo, distruggere l’infrastruttura.

Questa settimana, tuttavia, il nostro cuore soffriva in particolar modo per Dripro — il 24 giugno con un massiccio attacco missilistico, adoperando diverse tipologie di armi, sono state uccise circa 20 persone. Circa 300 abitanti di Dnipro e della regione di Dnipro hanno subito gravi ferite. Quasi in contemporanea, in pieno giorno, i russi hanno colpito Maurocastro(Bilhorod-Dnistrovs’kyj), colpendo un istituto scolastico — un liceo. Solamente grazie a un caso fortuito, nell’edificio non c’erano bambini, tuttavia tre operatori scolastici vi hanno perso la vita.

Ringraziamo il Signore Dio per il grande scambio di prigionieri che ha avuto luogo il 26 giugno. Ringraziamo Dio per ogni nostro eroe salvato; per ogni combattente che, sopportando tutte le torture dell’aguzzino, è tornato a casa vivo.

Riassumendo questa settimana, ringraziamo Signore Dio e diciamo a tutti: l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega!

Indubbiamente, una giornata storica per la storia dell’Ucraina e della nostra Chiesa è stato il 28 giugno. Nella giornata di ieri, infatti, nel contesto dell’Anno Giubilare della speranza, si è svolto il pellegrinaggio della comunità ucraina mondiale alla Basilica di San Pietro a Roma.

Fu Papa Francesco, di beata memoria, ad averci chiamato a questo pellegrinaggio. Ad accoglierci nella Basilica di San Pietro è stato il neoeletto Papa Leone XIV. Sua Santità mi ha detto: «Benvenuti a Roma».

Noi, vescovi della nostra Chiesa provenienti da ogni parte del mondo, abbiamo potuto guidare la processione del pellegrinaggio dei nostri fedeli con la croce del pellegrino. Al cospetto della tomba dell’apostolo Pietro abbiamo intonato l’inno spirituale dell’Ucraina — «Dio, unico e grande, proteggi l’Ucraina».

Il Papa ci ha rivolto una parola profonda. Ha salutato le madri che hanno perso i propri figli in guerra. Ha benedetto le icone, dipinte sulle casse di munizioni. Ha pronunciato una preghiera speciale per l’Ucraina al cospetto di tali icone, sulle quali era raffigurata la Beata Vergine Maria.

Secondo le prime stime, a questo pellegrinaggio hanno partecipato oltre 7.000 ucraini provenienti da ogni parte dell’Ucraina, come pure da Nord e Sud America, dall’Australia, persino dalla Bielorussia, Russia e Kazakistan.

Oggi vogliamo ringraziare il Santo Padre Leone XIV, come pure a tutti coloro che hanno organizzato questo pellegrinaggio. Giungendo come pellegrini della speranza, torniamo a casa come testimoni della speranza.

Il Papa ci ha ricordato che la nostra fede non è qualcosa che a priori detiene le risposte a tutte le nostre domande, piuttosto ci indica Colui che è la fonte della nostra speranza: il nostro Signore Gesù Cristo risorto, il nostro Salvatore.

Abbiamo sentito, come in tutti quei simboli, chiari segni della presenza di Dio, questa speranza è risorta nei nostri cuori. Torniamo a casa come testimoni della speranza nella vittoria, della vittoria dell’Ucraina, della vittoria del bene sul male, della verità sulla menzogna, della vita sulla morte.

Oggi, 29 giugno, celebriamo la solennità degli apostoli Pietro e Paolo. Per la prima volta nella storia della nostra Chiesa, l’intero Sinodo dei nostri vescovi, riuniti da tutto il mondo, ha dato inizio ai propri lavori con la Divina Liturgia concelebrata con Papa Leone XIV. Questa comune Celebrazione eucaristica, è un segno visibile e attivo della comunione effettiva della Chiesa di Kyiv con il Successore dell’Apostolo Pietro; quell’unità che, come affermava Papa Leone XIV, fu sigillata dal sangue dei martiri, confessori, asceti, eroi della vita cristiana della nostra Chiesa e del nostro popolo.

Oggi abbiamo avviato il Sinodo dei nostri vescovi che proseguirà fino al 10 luglio qui, a Roma. Il tema centrale del Sinodo è «La pastorale della famiglia». Vediamo che la famiglia cristiana, feconda, fedele, unita nell’amore tra uomo e donna, aperta alla nascita dei figli, la parte fondamentale della società e della Chiesa, oggi sia ferita. Insieme vogliamo servire la famiglia ucraina in Ucraina e nella diaspora.

Invito tutti voi a pregare per i lavori del nostro Sinodo, per la grazia dello Spirito Santo affinché i nostri vescovi possano leggere la volontà divina, il piano di Dio per la nostra Chiesa e il nostro popolo. Così da servire tutti coloro che sono stati feriti da questa orribile guerra, servire il nostro popolo ovunque ci sia più bisogno.

In questa festa solenne, preghiamo i nostri apostoli Pietro e Paolo, che pregano per la Chiesa di Cristo, di intercedere davanti al trono di Dio per l’Ucraina.

Signore, benedici la nostra Chiesa, benedici il nostro popolo! Signore, consola coloro che sono nel pianto, sostieni le mani di chi si sente venir meno, guarisci i feriti, ritrova quanti sono scomparsi! Accogli tra le Tue eterne braccia coloro che hanno donato la vita per il proprio popolo, per la loro patria, per la loro Chiesa! Signore, benedici il nostro popolo ucraino con la Tua giusta e celeste pace!

La benedizione di Dio venga su di voi, per mezzo della Sua grazia e misericordia, in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

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