Videomessaggio del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nella 196 ª settimana di guerra su vasta scala, 16 novembre 2025
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Continuiamo a contare i giorni, le notti, le settimane di questa grande e sanguinosa guerra che imperversa sulle terre delle pacifiche città e dei paesi dell’Ucraina. Una guerra che, ogni giorno e ogni settimana, porta con sé nuove vittime. Come diceva il Patriarca Josyf Slipyj, oggi l’Ucraina sanguina: un mare di lacrime e fiumi di sangue scorrono sulla nostra terra.
Non ha fatto eccezione neppure questa, già la 196ª settimana dell’invasione su vasta scala delle truppe russe nella nostra pacifica terra. Questa settimana passerà alla storia come un periodo di eroica resistenza, di eroici sforzi delle forze armate ucraine, che hanno bloccato i tentativi degli occupanti russi di avanzare nel cuore del territorio ucraino. Sono in corso intensi combattimenti in particolare attorno alla città di Pokrovsk, dove il nemico concentra il suo attacco principale e il suo potenziale militare per attaccare l’Ucraina. I nostri difensori hanno bloccato i tentativi di avanzata delle forze russe nel Sud della nostra Patria, nei pressi di Zaporizhzhia.
Questa settimana, nella notte del 14 novembre, il nemico ha sferrato un altro massiccio attacco combinato contro la nostra capitale, Kyiv. Almeno quattro persone sono morte e decine sono rimaste ferite. Nonostante ciò, questo tempo di lotta è anche una manifestazione della grande forza di Dio, che si rivela nelle sofferenze del popolo ucraino e parla al mondo intero.
Questa settimana, purtroppo, un altro dolore ha riempito i cuori e le menti degli ucraini. Le nostre forze dell’ordine hanno sventato un sistema criminale e corrotto che distruggeva il sistema energetico dell’Ucraina. Condividiamo il dolore della nostra società e, adempiendo al compito profetico della Chiesa, denunciamo e condanniamo con fermezza il fenomeno della corruzione. Nelle condizioni della guerra, essa è una vera e propria azione di sabotaggio contro l’Ucraina, specialmente nel settore energetico, mentre milioni di ucraini soffrono per la mancanza di luce e riscaldamento.
È incoraggiante che questa bonifica anticorruzione sia portata avanti con determinazione dai nostri organi statali deputati nella lotta contro questo male. Speriamo che lo Stato ucraino e le nostre autorità, continuino a combattere in modo coerente e fermino questo fenomeno. E noi, come società, come comunità ecclesiali e come organizzazioni civiche, creiamo un’opinione pubblica che dichiara tolleranza zero verso ogni manifestazione di questo male — morale, sociale, economico — all’interno della nostra società. Oggi affermiamo che la corruzione non è solo un male morale, ma anche un crimine contro l’Ucraina.
Chiediamo a coloro che oggi hanno responsabilità nello Stato ucraino di fare tutto il possibile per smascherare tutti i corrotti e, allo stesso tempo, impedire ulteriori distruzioni del nostro Paese e il minare della fiducia verso l’Ucraina da parte dei partner internazionali. La Chiesa sarà sempre alleata di chiunque sia pronto a combattere il male della corruzione in Ucraina.
Nonostante i nostri dolori e le difficoltà interne, nonostante le nuove vittime di questa guerra, nessuno può spezzare la volontà dell’Ucraina per la libertà, la verità, la dignità e l’indipendenza, che sono condizioni necessarie per lo sviluppo di ogni persona e di ogni popolo.
Per questo, vogliamo ancora una volta che da tutta l’Ucraina risuoni un’unica voce al mondo intero che dice: l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega!
Questa domenica, 16 novembre, la Chiesa ucraina celebra la Giornata Mondiale dei Poveri. Ancora una volta, vogliamo rivolgere particolare attenzione a coloro che si trovano in gravi difficoltà, soprattutto in questo terribile tempo di guerra.
Secondo l’analisi delle competenti strutture delle Nazioni Unite, due terzi degli ucraini necessitano di aiuti umanitari immediati. La guerra porta sempre con sé devastazione, distruzione e crisi umanitaria. La gravità di questa crisi è aggravata dall’imminente stagione autunno-invernale.
Siamo oggi chiamati a mobilitare tutti i nostri sforzi per servire coloro che chiamiamo poveri, coloro che giorno e notte invocano il Signore Dio per un aiuto, non avendo le forze o i mezzi per provvedere a ciò che è necessario alla loro vita. Chi serve il povero, da un lato, diventa le mani di Dio che portano l’amore e l’aiuto del Signore a ogni persona che ha bisogno. Dall’altro lato, come dice san Giovanni Crisostomo, serve Cristo stesso, che soffre, è spogliato, affamato e bisognoso nella persona di ogni povero ed emarginato.
Questa settimana abbiamo ufficialmente presentato a Kyiv la prima Esortazione Apostolica del Papa Leone XIV, intitolata «Dilexi Te». In questa lettera si parla della vocazione della Chiesa al servizio dei poveri.
Il Papa ci ricorda che servire i poveri non è solo una missione sociale della Chiesa. Servire il povero significa incontrare Cristo vivo. È un atto profondamente religioso con il quale la Chiesa va incontro a ogni persona bisognosa. Il Papa parla della «rivoluzione della tenerezza», grazie alla quale, nel servizio, ciascuno può sperimentare la dolcezza dell’amore di Dio, di cui oggi abbiamo così tanto bisogno in queste circostanze di guerra crudele.
Non a caso, nel Piano Pastorale della Chiesa greco-cattolica ucraina, il servizio ai bisognosi, ai poveri e ai più vulnerabili è uno dei nostri principali obiettivi pastorali. La Chiesa desidera realizzare questa missione, soprattutto in queste condizioni così difficili.
Oggi vogliamo rivolgerci alla comunità internazionale, affinché tutte le persone di buona volontà sentano il dolore dell’Ucraina. Se volete servire chi è nel bisogno più estremo, guardate alle città e ai paesi dell’Ucraina, che soffrono ogni giorno e ogni notte per gli attacchi armati russi.
Siamo convinti che, come negli anni precedenti dell’invasione su vasta scala, siamo riusciti a fare tutto il possibile affinché la crisi umanitaria non si trasformasse in catastrofe, così avverrà anche in questo inverno. Nei prossimi mesi faremo il possibile affinché nessuno in Ucraina muoia di fame, di freddo o per altre cause umanitarie. Allora sentiremo che Cristo vivo, con la Sua forza, grazia e persino con la Sua sofferenza nel volto del povero, è in mezzo a noi, e la Sua forza diventerà una garanzia della nostra resilienza, sarà il grido del popolo ucraino per una pace giusta in Ucraina.
Signore, benedici l’Ucraina! Signore, benedici le nostre ragazze e i nostri ragazzi al fronte! Signore, ascolta il grido del popolo ucraino che piange, come un tempo hai ascoltato il grido del Tuo popolo in schiavitù in Egitto e hai mandato i Tuoi messaggeri che lo hanno condotto dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita! Signore, affrettati con la Tua mano salvifica al nostro popolo in Ucraina e benedici la nostra terra con la Tua giusta e celeste pace.
La benedizione di Dio venga su di voi, per mezzo della Sua grazia e misericordia, in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo!







